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venerdì 21 gennaio 2011

Il corpo luminoso ed alcune considerazioni sulla morte

Secondo tutte le religioni il corpo fisico convive con un’energia spirituale, questo nella religione pagana viene chiamato corpo luminoso. L'esistenza di questo corpo nasce dalle teologie delle grandi religioni come la Egizia, l'Assiro-Babilonese, l'Induista, lo Jainismo ed il grande sciamanesimo fondamento della conoscenza religiosa dai primordi fino ad oggi.
Gli induisti già 5000 anni fa lo chiamavano Corpo Diamante-Folgore mentre gli alchimisti lo chiamano Corpo di Gloria, viene chiamato anche Aura nelle filosofie orientale e nel cristianesimo, infatti è facile vedere un'aura dipinta intorno agli Angeli, a Cristo e alla Sacra Famiglia. E’ inoltre associato al concetto di anima, naturalmente privata di ogni riferimento al peccato, ma inteso come energia divina che permette la vita dell’individuo.
La sapienza antica rivela che il nostro organismo emana energia e che una persona o un essere dopo la sua morte lascia un'impronta indelebile di questa.
A causa di un recente lutto ho fatto alcune riflessioni sulle energie che governano la vita e la sua fine e sono arrivata alle conclusioni che vorrei esporvi:
La morte non deve spaventare perché è nostra sorella, lei nasce cresce e cessa di essere con noi, è sorella e compagna della vita. È una parte essenziale per l’esistenza perché senza morte non ci sarebbe vita.
Per il pensiero del cosa c’è dopo, le energie che conteniamo e che ci permettono di vivere non possono perdersi nel nulla, sparire per sempre, lo afferma anche il primo principio della termodinamica, l’energia non si crea né si distrugge, si trasforma, ed è proprio questo che penso che faccia, si riorganizza in altre forme per dare vita a nuovi essere viventi o nutrire in parte quelli già in vita.
Questo potrebbe spiegare diversi fenomeni come i cosiddetti poltergeist, il fenomeno della reincarnazione, le percezioni di spettri e fantasmi ed altri fenomeni simili, ma non voglio dilungarmi su questo argomento.
Ho sempre considerato gli animali molto più spirituali delle persone e sono convinta che abbiano perfettamente chiaro questo concetto.
Quando un animale è in punto di morte e se ne rende conto, non combatte per un involucro fisico vuoto che ormai non lo rappresenta e non lo vuole più, si mette in disparte ed aspetta che le sue energie vitali fluiscano fuori e che si concentrino da un’altra parte.
La maggior parte degli uomini (soprattutto fedeli alle grandi religioni monoteiste) invece non riesce ad affrontare così serenamente questo stato di passaggio e di mutazione, è pervaso dalla paura, dalle domande poiché queste religioni proiettano la vita nell’ignoto della morte sin dalla nascita. In queste religioni si vive per morire, non si vive per vivere. La morte viene vista con paura anche perché il dio non è buono e misericordioso ma iracondo e giudice che punisce i cattivi e premia gli umili ed i buoni.
Io non condivido questa visione, non vedo possibile il ristagno per l’eternità di milioni di anime in un luogo dello spazio-tempo indefinito, così ci sarebbe solo dissipamento di queste energie e non conservazione.


Aggiungo anche questa canzone, molto sottovalutata che chiama la morte sorella:




Questi sono i miei pensieri e le mie considerazioni sulla morte, buona lettura.



2 commenti:

  1. bellissima questa canzone! la morte forse fa paura più per appunto la paura rimanere soli alla fine... o che cmq dopo non si sia nulla.. solo desolazione.. e che la tua materia fisica non sente più niente.. mah.. non so..
    bei post cmq che fai ! complimenti!
    anche quello dei chakra, delle mestruazioni,
    e le immagini che metti son bellisimi! ;)
    tutto insomma! hai uno stile che mi piace! ^^ .. ! ciao complimenti, e grazie per aver messo il mio banner! :D :P ;)

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  2. Grazie mille Angy! ^_^
    Per le immagini è vero, lo ammetto.. sono una maniaca!! :P :) :)

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