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giovedì 3 ottobre 2013

Le vere origini di Halloween

Oggi volevo pubblicizzarvi un'iniziativa molto carina organizzata dalle associazioni culturali "Artès" e "il Cerchio delle Serpi", il sito "La voce della Dea" e la rivista on-line "Pimalaya".
Questo progetto vuole sfatare i falsi miti legati alla festa di Halloween per riportare alla luce le antiche origini giocose e festose.



Ecco qui il loro progetto: 
Questo sito nasce dalla necessità di fare luce sulle tante, troppe dicerìe che negli ultimi anni hanno cominciato a girare sul conto della festa di Halloween.

Dicerìe inventate appositamente per gettare scredito su una festa che di malefico non ha proprio nulla; una festa divertente e scherzosa che nasce nella notte dei tempi proprio qui in Europa, quando avevamo forse meno progresso, ma molto più buon senso.

Sempre più spesso sentiamo i racconti di mamme indignate perché il prete o la maestra di turno hanno terrorizzato i loro bambini con assurde falsità. Oppure di gruppi pseudo-cristiani che vanno in giro importunando chi si traveste dicendogli che Halloween è una festa satanica!
Nulla di più falso.

Vogliamo che questo sito sia un punto di riferimento per chi ha una testa con cui ragionare e non si fa prendere in giro dal bigottismo terroristico dilagante, sempre fermo restante che l'intento non è quello di allontanare nessuno dalle proprie credenze religiose, o di convincere qualcuno a festeggiare Halloween se non vuole farlo.
Oltre ad approfondimenti e domande botta e risposta offre anche la possibilità di scaricare eBook gratuiti sull'argomento e offre svariati suggerimenti su libri in formato cartaceo.
Ecco qui il link per approfondire e visitare il blog sopracitato: http://levereoriginidihalloween.blogspot.it


Halloween sta arrivando!!
Buona preparazione e buon divertimento a tutti!!




lunedì 30 settembre 2013

Cartoni animati da rievocatore

Siete anche voi patiti di atmosfere magiche e di rievocazioni, ma visto l'imminente clima piovoso e autunnale non ve la sentite più di trascinarvi in pesanti abiti bagnati e volete gustarvi un cartone animato? Quale scegliere però? 
Questo è il post che fa per voi!
Ho deciso infatti di scrivere questo post prendendo spunto dalle riflessioni che mi ha portato la prima giornata piovosa d'autunno.


Ho iniziato facendo rievocazioni medievali, la cosa che mi ha attirato ed affascinato di più di quelle occasioni è stata l'atmosfera magica e frizzante che si trova sempre, quindi mi sono chiesta: "C'è un cartone animato adatto per non uscire mai dalla magica atmosfera che tanto ci attrae?"
Naturalmente sì! Come fa a non venirci in mente "La Spada nella Roccia" della Disney?! Grazie ad Artù, Mago Merlino ed Anacleto possiamo rivivere, con un pizzico di ironia, storie di maghi e cavalieri. 



Ma questa è la parte facile... Pensandoci poi bene mi sono resa conto che molti altri cartoni sono ambientati all'incirca in quel periodo storico, quindi si passa al pensiero successivo..


Chi di voi non ha mai partecipato ad un festival celtico? Tra danze, fuochi, arpe e quel velo di magia si rimane sempre senza fiato... Anche qui ho trovato il cartone animato che fa per voi: è "Brave - Ribelle" della Pixar, un cartone da gustare sul divano con una bella copertina e una tazza di tè caldo; perfetto per questa stagione, visto che anche il film è ambientato nell'uggiosa Scozia, con la rossa Merida, tra orsi, streghe, coinvolgenti canzoni e arazzi da cucire.





Ultimamente mi sto interessando anche di rievocazione vichinga e qui viene il bello... Ebbene sì, non ci manca niente! Tra draghi e vichinghi non si può perdere "Dragon Trainer" della DreamWorks, dove il gracile Hiccup dimostrerà tutto il suo valore come addestratore di draghi insieme al suo Sdentato.
In uscita Dragon Trainer 2,
da non perdere!!




Spero dunque di avervi dato qualche consiglio per una serata dedicata al
divano, all'insegna della fantasia. Sì, perché non c'è età per smettere di
sognare.

mercoledì 8 maggio 2013

A cena con le fate...


Per la notte di San Giovanni, la notte delle fate per eccellenza, stavo pensando di organizzare un menù che sia all'altezza della magia che si sente nell'aria.
Qui in Emilia Romagna è tradizione mangiare i tortelli all'aperto per poi poter prendere la rugiada di mezzanotte, ma pensavo per quest'anno di realizzare qualcosa intonato completante al bosco e con un sapore magico.
Il menù consiste in antipasto, primo, secondo e dolce e naturalmente non può mancare il Nocino, liquore perfetto per questa festa, fatto rigorosamente in casa da me l'anno scorso.


Passiamo ora alla descrizione più dettagliata del menù:

ANTIPASTO:

Funghetti fatati realizzati con uova, maionese, tonno e pomodori tondi.


PRIMO:

Rigatoni con funghi porcini e frutti di bosco, una ricetta insolita che mette insieme tutti i sapori del sottobosco.


SECONDO:


Arrosto di tacchino con fettine di prosciutto e bacche di ginepro, un grande classico per stimolare lo stomaco e la fantasia.


DOLCE:

Latte degli elfi, un gustoso e stuzzicante mix di yogurt e latte aromatizzati a piacere.



Che ne dite di una cenare con noi??

Abbigliamento templare, come realizzarlo...



Dopo lunghe ricerche davvero in ogni dove, facendo riferimento a dipinti, miniature, immagini dal web, libri e racconti, statuine e riproduzioni e chi più ne ha e più ne metta, mi sono messa d'impegno e con il mio compagno ho disperatamente cercato di riprodurre un abito templare da usare per le rievocazioni.
Impresa assai ardua perchè le fonti sono sempre, e dico sempre, contrastanti le une con le altre.
Abbiamo optato per un abbigliamento non da battaglia, che non prevede tutta l'armatura, ma solo il camaglio e la spada, naturalmente alcune scelte sono state anche effettuate a seconda della disponibilità economica.


Il risultato è stato il seguente:

1 - La Tunica Bianca
E' una tunica di lino di color bianco sporco, grossolano, dalla linea dritta (a sacco) e le maniche lunghe tubolari, che presenta una croce greca rosso cardinale sul petto, arriva fin sotto al ginocchio e presenta uno spacco sul davanti e sul dietro che arriva fin quasi al cavallo (eseguito, all'epoca, per facilitare la monta dei cavalli da parte dei cavalieri).

Modello tunica esemplificativo


2 - Le Brache
I pantaloni sono normali pantaloni marroni (niente a che vedere con il taglio skinny, o a zampa, o qualsiasi cosa sia di tendenza, ma classici pantaloni dritti) da infilare dentro agli stivali.


3 - Gli Stivali
Realizzati da un artigiano su misura, sono color cuoio, senza fibbie né cuciture se non le indispensabili, leggermente a punta ed arrivano fino a metà polpaccio.
Calzature Alberto Visani


4 - Il Camaglio
Il camaglio è d'acciaio e presenta degli anelli di 8 cm di diametro per 1.50 mm di spessore e si appoggia fin sopra alle spalle, da tenere fuori dalla tunica.

5 - La Spada
La spada è stata acquistata e fa parte di una serie di riproduzioni commemorative delle spade dei templari; la lama è semplice, in acciaio, mentre l'elsa presenta la croce e il sigillo templare color oro. Abbiamo poi costruito a mano il fodero, realizzandolo in ecopelle marrone e rivettandolo con rivetti di varie misure.



6 - Il Sigillo templare
Riproduzione di un anello templare, acquistato in un negozio, che rappresenta due uomini a cavallo di uno stesso destriero.






Ed ecco qui il risultato completo ^^


Cosa ne dite?????




sabato 16 marzo 2013

I Cerchi delle Fate


Passeggiando nei  boschi non vi è mai capitato di incontrare dei cerchi di teneri funghetti dal sapore magico e chiedervi come si siano creati? Questi sono i Cerchi delle Fate.


Ma che cosa sono i cerchi delle fate?

Sono cerchi formati fate ed elfi che si divertono a danzare per tutta la notte. È per questo che l’erba al suo interno appare come consumata dal lungo calpestìo dei piedini fatati. Occorre davvero molto tempo, anche secoli, perché un cerchio si formi nella radura di un bosco, ma nel Regno delle Fate il tempo trascorre in modo diverso di quanto accade da noi, infatti quella che per le Fate appare una sola notte di danze sfrenate può essere in realtà un tempo lungo cent’anni ai nostri occhi.


Riporto ora una leggenda irlandese tratta dal libro  “Leprechaun Tales” di Yvonne Carroll:

Niamh era una dolce bambina che abitava nella campagna irlandese con i genitori e il fratellino minore, Liam. Da un po' di tempo le capitava una cosa strana: di notte era svegliata dalla musica trascinante di un flauto, accompagnato da tanti altri strumenti che creavano una melodia meravigliosa, mai udita prima.
Una notte, decise di seguire il suono.
Il fratellino Liam la udì mentre si alzava e tentò di fermarla, ricordando le raccomandazioni dei genitori sui pericoli che si celano nel bosco, ma Niamh voleva assolutamente scoprire da dove provenisse la melodia. Allora il fratellino decise di seguirla.
Si inoltrarono nel bosco, fino ad arrivare in una radura, illuminata da centinaia di candele. Con stupore videro fate e folletti danzare in cerchio, seguendo il ritmo di un flauto d'argento suonato da una bellissima ninfa. 
In sottofondo, si poteva udire il suono di violini, banjo a quattro corde, chitarre ed arpe.
Niamh non poté trattenersi: si sciolse dalla stretta del fratello e a passo di danza si unì al cerchio delle fate. Liam la chiamò e chiamò, cercando di convincerla a uscire dal cerchio. Ma ad un certo punto una luce abbagliante avvolse gli esseri fatati e Niamh, finché scomparvero tutti in un pulviscolo di stelle.
Le ricerche della bambina durarono per molto tempo, ma non ottennero risultati. Finché, vent'anni dopo, Liam  tornò nostalgicamente in quel luogo, in cui era ancora visibile il cerchio di erba calpestata. Proprio in quel momento si sentì chiamare: 
"Liam, Liam! Sei tu? Avrò danzato per venti minuti, ormai, è ora di tornare a casa da mamma e papà".
Liam guardò quella bambina in camicia da notte con le lacrime agli occhi: "Niamh, sei proprio tu! Non hai danzato per venti minuti... ma per vent'anni!"


mercoledì 13 marzo 2013

La Quercia e il Tiglio - la storia d'amore di Filemone e Bauci


Vi riporto ora una stupenda storia di rispetto e di amore che dedico al mio compagno di vita, con il vero desiderio di essere per sempre come il Tiglio e la Quercia della storia, due alberi da un unico tronco coi rami intrecciati.



Trama (*):


Un giorno‚ Zeus ed Ermes scesero sulla Terra per vedere come vivessero gli uomini. Travestiti da mendicanti, i due Dei bussarono alla porta di molte case, ma nessuno voleva dare loro cibo, nessuno si offriva di ospitarli. Alla fine‚ arrivarono davanti a una piccola capanna col tetto di paglia e canne, situata nella Frigia, una regione dell’Asia minore. Quando i due finti mendicanti bussarono alla porta, vennero accolti da un’anziana coppia di sposi: Filemone e Bauci. I due vecchietti divisero con gli dei il loro modesto pasto: qualche uovo, legumi, miele e un po’ di vino.

Mentre mangiavano accadde però un fatto strano: la giara che conteneva il vino sembrava non svuotarsi mai. I coniugi, accortisi che i loro ospiti non erano comuni mortali, si scusarono per il misero pasto e proposero di cucinare la loro unica oca che faceva la guardia alla capanna. Siccome Filemone e Bauci erano anziani, non riuscirono ad afferrare l’oca. Zeus ed Ermes commossi dalla bontà dei due sposi, rivelarono la loro identità; dissero che dappertutto erano stati accolti male da persone senza cuore e aggiunsero che se ne sarebbero vendicati, mentre loro sarebbero stati ricompensati. I due Dei chiesero alla coppia di accompagnarli fino in cima ad una collina‚ che si trovava nelle vicinanze. Gli anziani coniugi seguirono le divinità e videro tutto il paese inondato da una pioggia torrenziale. Sotto i loro occhi la misera capanna si trasformò in un tempio dalle colonne di marmo con il tetto d’oro.

Zeus chiese ai due vecchietti quale fosse il loro più grande desiderio: essi risposero che avrebbero voluto vivere nel tempio del dio per custodire il suo santuario, ma lo pregarono di non essere mai separati, anche dopo la morte.
I due sposi morirono insieme: Filemone fu trasformato in quercia e Bauci in tiglio, due alberi dai rami intrecciati che spuntavano da un unico tronco.

PERSONAGGI:

Zeus : (il padre degli dei e degli uomini)
Ermes : (l’accompagnatore e messaggero)
Filemone: (marito e compagno di Bauci)
Bauci : (moglie e compagna di Filemone) 





FILEMONE E BAUCI

Come vecchiezza
avanti trascinasse‚
con Ermes giunse
il padre degli dei.

Qual seme fosse l’uomo
volea scoprire‚ 
sedendo alla sua mensa
e poi partire.

Ma ovunque si fermasse
era scacciato‚
qual ospite sgradito
era trattato.

Con l’ira che cresceva 
a dismisura‚
fermòssi a riposar
nella pianura.
A una povera capanna
egli bussò‚
dove una coppia
viveva con amore‚

gli fu aperto
ed tosto ei v’entrò‚
confortato dal sorriso
e dal gran cuore.

Di paglia era il tetto
e canne ai muri‚
ma luce rischiarò
i visi scuri:

divisero legumi 
il miele e il vino‚
mortificandosi
per tanta povertà‚

Filemone a Bauci
era vicino
ed ognuno gareggiava
per bontà.

L’oca‚ temendo allor
per la sua vita.
corse da Giove
a chiedere pietà

ed ei commosso
senza più indugiare
svelò ai due sposi
la sua identità.

-Ditemi dunque
figli miei diletti
qual premio posso dare
a voi quaggiù?-
-Nulla ci occorre
abbiamo il nostro amore‚
che ci fa ricchi
come voi lassù‚

sol di una cosa
potremmo esser grati‚
spegnerci insieme
come due fiati.

Noi non potremmo
sopportar l’attesa
di ricongiungerci
nel regno di Plutone‚

la sposa mia
è l’unica ragione
di questa e quella vita:
è la mia Giunone.

Acconsentì 
l’illustre commensale
e li condusse in alto
sopra un monte;

punì degli uomini
la poca umanità
e diede un grande premio
alla bontà:

dalla capanna
venne fuori un tempio
dalle colonne di marmo
e il tetto d’oro.

Da quel momento
fu la loro casa 
i custodi del luogo
furono loro.

Quando arrivò 
la fine della vita‚
divennero un sol tronco‚
con due chiome.

Ancora oggi‚quando soffia il vento
la quercia dice al tiglio‚
ogni momento‚
-Tu sei la vita‚sei il mio amore!-





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(*) Ovidio, Metamorfosi, VIII, 626-720


martedì 5 marzo 2013

la Luna e il ciclo femminile

Da sempre è risaputo che la donna è lunatica, questo è la nostra bellezza e la nostra forza. 
la Luna influenza le maree, le coltivazioni, la crescita di unghie e capelli e anche ma soprattutto il nostro inconscio e il ciclo fertile di ogni donna.





L'uomo ha un ciclo più lineare, legato al sole. Lui ogni giorno sorge e cala, la donna invece cambia ben quattro volte ogni mese, proprio come la Luna. 
















La Luna Crescente è l'archetipo della fanciulla ed è rappresentata dalla fase pre-ovulatoria: le energie sono tutte rivolte verso l'esterno, verso il mondo, attente alla progettazione e nel desiderio di agire per sè stesse. Nelle stagioni questa fase è rappresentata dalla Primavera. 





La Luna Piena rappresenta l'archetipo della madre e la fase ovulatoria del ciclo mestruale: le energie sono di accoglienza e di propensione verso gli altri (di maternità). Nelle stagioni è l'estate. 










La Luna Calante può essere vista come l'archetipo della strega e coincide con la fase pre-mestruale: le energie sono tutte concentrate su di noi e vi è una grande capacità di introspezione. Questo periodo che può risultare a volte il più pesante da sopportare poichè può dar luogo ad agitazione e a volte anche a disperazione, ci dà invece la possibilità di ascoltarci nel profondo e di capirci, ci dà la capacità di trasformarci. La stagione che rappresenta è l'autunno. 






La Luna Nuova è l'archetipo dell'anziana ed è rappresentata dalla fase mestruale: le energie sono di azione, per lasciare andare e liberarci di ciò che non ci piace di noi (e degli altri). La sua stagione è l'inverno. 






La natura ci ha concesso un grandissimo dono, il dono di conoscerci sempre più a fondo ogni mese soltanto con la capacità di ascoltarci. Se non dovessimo chiarire ciò che sentiamo il mese prima, possiamo sempre aspettare quello dopo.